Ebbene sì, è arrivato Mario Draghi. Nel posto giusto, al momento giusto…soprattutto quando posto e momento si costruiscono nei minimi particolari. Nessuno dirà no a Mario Draghi, al massimo vi sarà qualche “ni” annacquato dalla obbligatoria responsabilità del momento, d’altra parte le parole di Mattarella non lasciano spazio ad interpretazioni o a soluzioni diverse, d’altro canto Draghi non è “laqualunque” che dopo essere salito al Quirinale può tornare come nulla fosse a portare a spasso il cane. Il fatto è serio!
Quel che obiettivamente ha sorpreso è stato il tempo che è riuscito a durare Conte – più lui che il governo – grazie ad un indiscusso garbo personale e nonostante tutta la “social teatralità” imposta dal suo portavoce. Vabbè, quel che è stato è stato, lo ricorderemo con il rispetto che si deve a chi ci ha provato, a chi si è messo a disposizione. Ma ora c’è Mario e il fatto è serio. Poco importa chi deciderà di starci mettendoci la faccia o chi alzando solo una mano “esterna”, saranno tutti d’accordo, dovranno essere tutti d’accordo.
Sarà un Governo di altissimo profilo, userà i soldi del recovery perfettamente come andrebbero usati, gestirà la pandemia perfettamente come dovrà essere gestita e a poco a poco diminuiranno i numeri di decessi e di contagi. L’economia piano piano tornerà a camminare e a chi non ce la farà lo Stato sarà di supporto.
Draghi conosce la ricetta, Draghi – se mi consentite – è uno che le ricette non le da, le scrive. E fra un anno, quando tutto sarà più sereno potrà anche decidere se fare il Presidente della Repubblica o se proseguire per poi essere confermato plebiscitariamente dal voto popolare, perché lui sì che avrà la forza – non di fare un suo partito, che non servirà, – ma di essere il collante fra tutti i partiti.
Liberi di non crederci, ma intanto fermi tutti: è arrivato Mario Draghi, il fatto è serio!